Le difficoltà: superarle per crescere

Le difficoltà: superarle per crescere

13 gennaio 2015
Precedentemente al concepimento ed alla realizzazione del sistema SpaceLand ed alla formalizzazione dei rapporti fra SpaceLand ed enti statunitensi presso il NASA Kennedy Space Center, il contesto sulle summenzionate tematiche era drasticamente diverso: a) il valore formativo ed educazionale dei programmi "aerospaziali abitati" era in precedenza molto difficile da cogliere per l'opinione pubblica e veniva visto come lontano ed astratto da professionisti e studenti di scienza e tecnologia, ingegneri inclusi, per motivi sia economici e logistico-operativi sia culturali; b) gli effetti della forza-peso, le implicazioni, le conseguenze e/o gli impatti, positivi o negativi a seconda dei casi specifici, della presenza o, viceversa, della parziale o totale assenza della forza di gravità nei seguenti ambiti erano impossibili da analizzare in concreto se non andando nello spazio o tentando di partecipare ad attività dell'ESA, prima dell'avvio di questa innovazione.

In particolare, in precedenza tutte quelle discipline di Ricerca &Sviluppo Tecnologico, di base od applicate, che sfruttano il plus-valore sperimentale costituito dalla rimozione della forza-peso (in ambiti quali l'ingegneria chimica e dei processi, l'aero-fluidodinamica, le attività di ricerca, sviluppo e qualifica di sistemi dinamici per satelliti, automatici o tele-controllati, la robotica per l'esplorazione lunare/marziana con ricadute applicative per ambienti estremi od ostili a terra, la biomedicina e la bioingegneria per gli astronauti e le sue ricadute nel quotidiano, le neuroscienze incluse le scienze motorie nonchè gli stessi programmi di esplorazione spaziale) potevano essere oggetto di progetti solo da parte di enti industriali o governativi dotati di enormi budget da investire in R&ST ovvero utilizzando i sistemi di volo delle agenzie spaziali nazionali quali la NASA o l'ESA.

In altre parole, risultava praticamente non fattibile per una persona comune ed assolutamente impossibile per categorie sociali quali studenti minorenni, persona con disabilità fisiche ed anziani ancora attivi, poter partecipare alla sperimentazione sulle tematiche summenzionate: il mondo della R&ST microgravitazionale era di fatto riservato a pochi enti, senza alcuna possibilità di coinvolgimento della stragrande maggioranza dei professionisti, ingegneri in primis, e tantomeno della popolazione, nonostante l'enorme potenziale conoscitivo, formativo ed educazionale delle attività sperimentali in assenza di peso e/o in gravità ridotta.

In altre parole, in precedenza i costi da sopportarsi da parte di un ingegnere, di un imprenditore, di una piccola impresa "high-tech" e/o di uno scienziato per poter effettuare sperimentazioni in tecnologia, scienza e/o medicina in condizioni di gravità ridotta od in assenza di peso erano del tutto proibitivi.

In particolare, nell'ambito dell'ingegneria, di fatto il sistema SpaceLand genera una forte discontinuità storica nella fruizione di ambienti sperimentali aerospaziale ove si possa coniugare il sapere con il fare a diversi livelli di forza gravitazionale: in particolare, tale innovazione è importante non solo (ed ovviamente) nel settore aerospaziale, in particolare per ricerca e sviluppo sulla dinamica di satelliti in orbita (ad es. per l'autocontrollo di assetto), sulla dinamica di sistemi di attracco orbitale, per progettazione e qualifica di habitat spaziali e sistemi per astronauti, sui programmi ISRU "In-Situ Resource Utilization" e ISFR "In-Situ Fabrication and Repair" per Luna, Marte, comete ed asteroidi, ecc.) bensì anche nei settori meccanico, elettronico e meccatronico (vedasi sperimentazioni richiesteci per studio di nuove forme di lubrificanti, ricerca / sviluppo e qualifica dinamica di sistemi quali rovers, robots e satelliti con elementi / meccanismi ad apertura automatica, ecc.) nonchè nella bioingegneria (vedasi sperimentazioni richiesteci per indumenti biomedicali per ambienti estremi, tessuti multisensoriali ed apparati per l'ingegneria del sistema neuromuscolare, ecc.) e nella ingegneria chimica e dei processi (vedasi sperimentazioni richiesteci per ricerca e sviluppo di sistemi a sintesi di combustione per estrazione di minerali e gas dalla regolite lunare e dal suolo di Marte, con ricadute applicative per ambienti naturali ostili e/o desertici a terra).